Keith Emerson, il Jimi Hendrix delle tastiere
Nel rock anni 70 non era facile trovare uno spazio in primo piano per i tastieristi.
I riflettori erano puntati principalmente sul cantante e sul chitarrista.
Il cantante aveva il contatto diretto con il pubblico e si poteva muovere liberamente sul palco, il chitarrista impegnato in assoli mozzafiato brandiva la sua chitarra come un’estensione del suo corpo con altrettanta libertà di movimento sul palco.
Il tastierista ovviamente suonava uno strumento non dinamico, spesso era affossato in una buca, circondato dalle tastiere, veniva inquadrato molto meno dalle telecamere e soprattutto era usato per “accompagnamento”; in poche parole “tirava la volata” ai suoi compagni più celebrati.
Ricordiamo chitarristi suonare la chitarra con la bocca, altri spaccare letteralmente le chitarre sul palco ma … attenzione nel 1970 c’è stato anche un tastierista che ha suonato il suo Hammond in un modo decisamente anticonvenzionale e … stiamo parlando di Keith Emerson.
Fondatore del leggendario trio Emerson Lake & Palmer è stato uno dei più grandi tastieristi del periodo.
A lui si deve il prepotente ingresso nel rock dell’organo Hammond in combinazione con il sintetizzatore Moog.
Questo strumento,nel mondo del rock, è arrivato ad avere pari dignità di chitarre tipo la Gibson la Fender o della Stratocaster “infuocata” di Jimi Hendrix.
A proposito di Hendrix, Emerson, per il suo modo di “lottare” con il suo strumento, venne soprannominato da Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, il Jimi Hendrix delle tastiere.
Keith Emerson aveva un rapporto “fisico” con la sua tastiera con la quale ingaggiava dei veri corpo a corpo per spettacolarizzare le sue performance, ma questo modo di esibirsi sul palco non tragga in inganno: il tutto era accompagnato da una tecnica ed una immensa genialità.
Per la cronaca Keith Emerson entrò nelle case degli italiani grazie alla sigla di una allora celebre trasmissione televisiva: Odeon, tutto quanto fa spettacolo. Si chiamava Honky tonk train blues e lo fece conoscere anche al grande pubblico.
Keith Emerson è stato fondamentale per il progressive rock, ovvero ed è stato promotore nella fusione tra gli elementi del rock e la musica classica. Si può tranquillamente affermare che la discografia degli E, L & P fu fondamentale per far conoscere e far amare al pubblico compositori come Bach, Mussorgsky, Prokofiev, Chopin, Tchaikovsky, e tanti altri.
Keith Emerson era un musicista poliedrico, eclettico, caratterizzato da una vasta padronanza di stili e influenze. Oltre ad amare il patrimonio classico amava anche spaziare verso orizzonti jazzistici.
Ecco alcuni esempi della sua versatilità:
Emerson, Lake & Palmer – Prokofiev , Romeo & Juliet
Emerson, Lake & Palmer / Jazz Improvisation / 1974 California Jam
Emerson, Lake & Palmer – Fanfare For The Common Man
Un capitolo a parte meritano altri tastieristi del periodo, con caratteristiche diverse, ma accomunati da un talento eccezionale: Rick Wakeman degli Yes, Jon Lord dei Deep Purple, Tony Banks dei Genesis
In conclusione qual è il tastierista che solo all’ascolto delle prime note dei suoi pezzi vi fa venire i brividi?
Benedetto Maria
Ciao Giulio, hai descritto perfettamente la figura del tastierista. Ruolo centrale ma non così evidente e riconosciuto (arroccati dietro mura di tastiere), un po’ come stare all’ultimo banco di una classe ed essere di gran lunga il più sveglio dei talenti.
Avevo 9/10 anni ,questa sigla strumentale mi era entrata nella testa e nonostante ne siano passati più di 40 ricordare ancora come ieri che era legata a quella trasmissione Rai.
Grazie per aver portato una nota di nostalgia e parlarne a chi non era ancora nato.
Benedetto
Luciana
Ciao Giulio, ho trovato una versione della Danza dei Cavalieri della PFM https://www.youtube.com/watch?v=H7efG8o5QxU&ab_channel=musicultura
Romeo e Giulietta danza dei cavalieri – Musicultura 2014
Maestri del Rock e maestri di originalità! Non credi?!