Il frontman è il personaggio più famoso, il leader che cattura le attenzioni del pubblico per le sue doti comunicative, per il suo modo di stare sul palco, per il suo abbigliamento, magari per la sua vita privata in quasi tutti i casi costellata di eccessi, ma anche perché lui è la voce, ha il microfono e interagisce con gli spettatori .
Esistono i “frontman”, i loro compagni che li sostengono ed i loro seguaci che o li osannano per tutta la vita o li abbandonano dopo poco tempo.
Essere frontman è un modo di essere, ma è anche un modo di essere percepiti e questo concetto credo si possa anche applicare nella vita.
Nella politica, nello sport, nel lavoro, ma, se ci pensiamo bene, anche in una banale cena tra amici… il frontman esiste sempre
Tornando al Rock, esaminiamo 5 tra i frontman che hanno segnato la mia vita musicale:
FREDDY MERCURY: QUEEN
Compositore, polistrumentista, voce possente, presenza scenica…non serve aggiungere altro.
STEVEN TYLER: AEROSMITH
Voce stridente e inimitabile, genio e sregolatezza. Demone dello screaming è il suo soprannome…decisamente azzeccato
AXL ROSE: GUNS’S ROSES
Compositore e polistrumentista, passa da una suadente voce pulita al graffiato e al farsetto senza difficoltà. La sua estensione vocale arriva a cinque ottave! E anche qui parliamo di una presenza scenica unica.
IAN ANDERSON: JETHRO TULL
Grande musicista, polistrumentista e vocalist: il menestrello che ha portato il suo magico flauto nel mondo del progressive Rock. I suoi assoli con la gamba sollevata sono ancora oggi il suo modo bizzarro di comunicare con il pubblico
OZZY OSBOURNE:BLACK SABBATH
Cantante “maledetto”, con i Black Sabbath, ma anche da solista, ha avuto un successo straordinario. I suoi atteggiamenti a dir poco trasgressivi lo hanno spesso messo in situazioni “complicate”, ma sono il suo marchio di fabbrica.
In quale frontman ti riconosci? Vuoi aggiungere a questi il tuo preferito? E tu … ti senti un frontman? Vorresti esserlo? Raccontaci la tua storia…
Io mi riconosco in Ian Anderson. Mi piace il suo personale e oinvolgente modo di utilizzare il flauto e di aggiungere suoni con la voce o il fiato quando l’ espressività dello strumento non era sufficiente a rendere completo il messaggio. Le sue movenze non sono un vezzo,ma parlano al pubblico.
Grazie Domenico per il tuo contributo. Senza dubbio Ian Anderson si differenzia molto dagli altri 4 frontman che ho indicato.
Personaggio unico ed inimitabile, un vero istrione e re del trasformismo che, nel corso degli anni, si è presentato al pubblico in vesti sempre diverse e molto particolari. Dietro al personaggio c’è in ogni caso un musicista eccezionale capace di suonare praticamente tutti gli strumenti musicali .Ovviamente il suo flauto “magico ” lo ha reso famoso e, tra i tanti meriti, ha avuto quello di avvicinare il grande pubblico ad una musica di “nicchia” con uno strumento classico in un panorama musicale dominato da altri strumenti per vocazione più Rock.
Alla domande poste al termine dell’articolo di Giulio rispondo serenamente che non vorrei essere un frontman. Occorrono, per esserlo, delle qualità che non possiedo. Dando per ipotesi la giusta quantità di talento musicale mi mancherebbero la voglia e l’ esigenza di sentirmi un leader, la verve necessaria per essere sempre interessante in ciò che dico e nel linguaggio del corpo, la sensibilità che occorre per capire l’umore del pubblico, che assiepato sotto i grandi palchi delle star musicali forma un’entità dotata di vita propria, volubile quanto esigente; la capacità di adattarmi ad ogni singolo momento del concerto, che non è mai uguale a quello precedente e nemmeno a quello successivo. Quindi un frontman è catalizzatore di vibrazioni e pressioni fortissime, di diversa provenienza. La musica proposta, il messaggio dei testi (quando c’è), la prestazione degli altri membri della band, le aspettative del pubblico. Non è un mistero per nessuno che molti, moltissimi artisti del mondo musicale degli anni ruggenti del rock abbiano fatto uso di alcol e droghe. Oltre al fatto che il trinomio “sesso, droga e rock ‘n’ roll” era uno stato mentale, un marchio che per anni ha offerto un simulacro di senso di appartenenza per chi ne cercasse uno, sostenere numerosi concerti a distanza ravvicinata e, a volte il giorno successivo, era pericolosamente dispendioso a livello fisico e per le energie nervose bruciate ad un ritmo forsennato, e riuscire a ricaricarsi senza un ragionevole lasso di tempo risultava veramente difficoltoso. Ed ecco che l’uso di alcol e droghe per essere sempre al massimo era largamente diffuso tra le rockstar. Con le dovute eccezioni. In ogni caso un frontman è il terminale di un meccanismo composto da ingranaggi musicali indispensabili, come gli altri componenti della band.
Anche per questo motivo quindi, sarebbe il caso di celebrare quelle che possono essere scambiate come figure di secondo piano nell’ambito di una band. Spontaneamente si celebra Mercury quando si tratta dei Queen, ma Brian May è tuttora uno dei chitarristi più bravi del mondo e John Deacon un compositore con i fiocchi. Con gli Aerosmith si pensa subito Steve Tyler e non si dà il meritato risalto a Joe Perry.
Per i Gun ‘s’ Roses, chi era più frontman tra Axl Rose e Slash?
Per Jethro Tull e Black Sabbath il discorso è diverso. La statura talentuosa di Ian Anderson era veramente incontrastata, e la vena istrionica di Ozzy Osbourne difficilmente imitabile.
Per concludere, doverosa è una citazione per quelli che, abbastanza a torto. vengono identificati come comprimari di qualità, da Rick Wright dei Pink Floyd a Phil Collins dei Genesis, da Greg Lake degli EL&P a Keith Moon degli Who (considerato forse a ragione il miglior batterista rock di sempre), da Stewart Copeland dei Police a John Paul Jones dei Led Zeppelin.
E potremmo allungare l’elenco all’infinito…
All’inizio non sapevo che cosa faceva un frontman, ma poi quando ho letto questo articolo oltre ha capire che cosa faceva un frontman ho anche capito che il frontman è anche un’ispirazione per tutti. Il mio frontman preferito è Axl rose perchè mi piace molto la sua dote
Grazie Emanuele, sono felice di avere stimolato la tua curiosità!
In effetti Axl Rose è un personaggio molto particolare e tutti vorremo possedere, oltre alle sue doti canore e la sua preparazione musicale, quella sicurezza e quella sfrontatezza per affrontare la nostra vita quotidiana .
Personaggi così carismatici sono sicuramente una ispirazione ma dobbiamo sempre analizzarli con un nostro senso critico prendendo le distanze da certi comportamenti eccessivi che , se hanno contribuito a portarli al successo ,per altri versi sono arrivati quasi a distruggere la loro vita.
Per approfondire la conoscenza dei GUNS’S ROSES ti suggerisco di ascoltare: November rain e Paradise cityche , tra i tanti ,sono due dei loro pezzi più significativi.
Buon Rock!
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Domenico
Io mi riconosco in Ian Anderson. Mi piace il suo personale e oinvolgente modo di utilizzare il flauto e di aggiungere suoni con la voce o il fiato quando l’ espressività dello strumento non era sufficiente a rendere completo il messaggio. Le sue movenze non sono un vezzo,ma parlano al pubblico.
Giulio
Grazie Domenico per il tuo contributo. Senza dubbio Ian Anderson si differenzia molto dagli altri 4 frontman che ho indicato.
Personaggio unico ed inimitabile, un vero istrione e re del trasformismo che, nel corso degli anni, si è presentato al pubblico in vesti sempre diverse e molto particolari. Dietro al personaggio c’è in ogni caso un musicista eccezionale capace di suonare praticamente tutti gli strumenti musicali .Ovviamente il suo flauto “magico ” lo ha reso famoso e, tra i tanti meriti, ha avuto quello di avvicinare il grande pubblico ad una musica di “nicchia” con uno strumento classico in un panorama musicale dominato da altri strumenti per vocazione più Rock.
Claudio
Alla domande poste al termine dell’articolo di Giulio rispondo serenamente che non vorrei essere un frontman. Occorrono, per esserlo, delle qualità che non possiedo. Dando per ipotesi la giusta quantità di talento musicale mi mancherebbero la voglia e l’ esigenza di sentirmi un leader, la verve necessaria per essere sempre interessante in ciò che dico e nel linguaggio del corpo, la sensibilità che occorre per capire l’umore del pubblico, che assiepato sotto i grandi palchi delle star musicali forma un’entità dotata di vita propria, volubile quanto esigente; la capacità di adattarmi ad ogni singolo momento del concerto, che non è mai uguale a quello precedente e nemmeno a quello successivo. Quindi un frontman è catalizzatore di vibrazioni e pressioni fortissime, di diversa provenienza. La musica proposta, il messaggio dei testi (quando c’è), la prestazione degli altri membri della band, le aspettative del pubblico. Non è un mistero per nessuno che molti, moltissimi artisti del mondo musicale degli anni ruggenti del rock abbiano fatto uso di alcol e droghe. Oltre al fatto che il trinomio “sesso, droga e rock ‘n’ roll” era uno stato mentale, un marchio che per anni ha offerto un simulacro di senso di appartenenza per chi ne cercasse uno, sostenere numerosi concerti a distanza ravvicinata e, a volte il giorno successivo, era pericolosamente dispendioso a livello fisico e per le energie nervose bruciate ad un ritmo forsennato, e riuscire a ricaricarsi senza un ragionevole lasso di tempo risultava veramente difficoltoso. Ed ecco che l’uso di alcol e droghe per essere sempre al massimo era largamente diffuso tra le rockstar. Con le dovute eccezioni. In ogni caso un frontman è il terminale di un meccanismo composto da ingranaggi musicali indispensabili, come gli altri componenti della band.
Anche per questo motivo quindi, sarebbe il caso di celebrare quelle che possono essere scambiate come figure di secondo piano nell’ambito di una band. Spontaneamente si celebra Mercury quando si tratta dei Queen, ma Brian May è tuttora uno dei chitarristi più bravi del mondo e John Deacon un compositore con i fiocchi. Con gli Aerosmith si pensa subito Steve Tyler e non si dà il meritato risalto a Joe Perry.
Per i Gun ‘s’ Roses, chi era più frontman tra Axl Rose e Slash?
Per Jethro Tull e Black Sabbath il discorso è diverso. La statura talentuosa di Ian Anderson era veramente incontrastata, e la vena istrionica di Ozzy Osbourne difficilmente imitabile.
Per concludere, doverosa è una citazione per quelli che, abbastanza a torto. vengono identificati come comprimari di qualità, da Rick Wright dei Pink Floyd a Phil Collins dei Genesis, da Greg Lake degli EL&P a Keith Moon degli Who (considerato forse a ragione il miglior batterista rock di sempre), da Stewart Copeland dei Police a John Paul Jones dei Led Zeppelin.
E potremmo allungare l’elenco all’infinito…
EMANUELE
All’inizio non sapevo che cosa faceva un frontman, ma poi quando ho letto questo articolo oltre ha capire che cosa faceva un frontman ho anche capito che il frontman è anche un’ispirazione per tutti. Il mio frontman preferito è Axl rose perchè mi piace molto la sua dote
Giulio
Grazie Emanuele, sono felice di avere stimolato la tua curiosità!
In effetti Axl Rose è un personaggio molto particolare e tutti vorremo possedere, oltre alle sue doti canore e la sua preparazione musicale, quella sicurezza e quella sfrontatezza per affrontare la nostra vita quotidiana .
Personaggi così carismatici sono sicuramente una ispirazione ma dobbiamo sempre analizzarli con un nostro senso critico prendendo le distanze da certi comportamenti eccessivi che , se hanno contribuito a portarli al successo ,per altri versi sono arrivati quasi a distruggere la loro vita.
Per approfondire la conoscenza dei GUNS’S ROSES ti suggerisco di ascoltare: November rain e Paradise cityche , tra i tanti ,sono due dei loro pezzi più significativi.
Buon Rock!