Epicuro e la felicità

Epicuro e la felicità: prova a contestualizzare e commentare il bisogno attuale dell’uomo di essere felice.

“Non aspetti il giovane a filosofare, né il vecchio di filosofare si stanchi: nessuno è troppo giovane o troppo vecchio per la salute dell’anima. Chi dice che non è ancora giunta l’età di filosofare o che è già trascorsa, è come se dicesse che non è ancora o non è più l’età per essere felici. Cosicché devono filosofare sia il giovane, sia il vecchio: questo perché invecchiando rimanga giovane nei beni, per il ricordo gradito del passato; quello perché sia insieme giovane e vecchio, per l’assenza di timore di fronte al futuro: bisogna dunque esercitare ciò che procura felicità, perché se abbiamo questa, abbiamo tutto, ma se manca, facciamo di tutto per averla”. (Lettera a Meneceo, Epicuro)

I principi che per Epicuro sono alla base della felicità sono quattro e sono elencati in quello che l’autore chiama “tetrafarmaco”, ossia i quattro ingredienti della medicina che libera l’uomo dalle paure che lo turbano e dai pregiudizi che gli precludono la via del piacere:

  1. non si devono temere gli dèi
  2. non bisogna temere la morte
  3. non bisogna considerare tutti i piaceri un bene
  4. non dobbiamo fuggire necessariamente ogni dolore

Che ne pensi? Che cos’è per te la felicità?

8 Comments
  • Gianfranco
    Rispondi
    Posted at 6:12 pm, Marzo 28, 2020

    Ho sempre associato Epicuro al concetto di piacere, di felicità senza mai riflettere piu’ di tanto.
    In questo contesto di coronavirus pero’ in cui si è confinati a casa, martellati dai bollettini deprimenti dei telegiornali e senza altri stimoli o distrazioni mi chiedo cosa sia veramente la felicità. Dove sei felicità? Dove sei Epicuro?
    La felicità è un concetto universale? Si puo’ provare piacere, essere felici in un contesto come quello di oggi?
    Mi torna alla mente un’immagine di qualche anno fa che avevo riposto nel cassetto dei ricordi…era quasi sera, stavo facendo jogging e nel raggiungere un parco stavo attraversando una via desolata con un accampamento di zingari. Per un attimo ho pensato di cambiare strada ma poi spinto dalla curiosità ho deciso di tirar dritto e che sorpresa…ho incontrato la felicità nello sguardo di due bambini che giocavano scalzi e sporchi con un pallone…si, la felicità,…ho associato quegli sguardi a bambini felici in un contesto in cui il degrado era evidente ma i loro occhi, il loro sorriso, la loro spensieratezza mi ha trasmesso questa emozione…i bambini erano felici, liberi, immersi in una dimensione che non era certo la mia di runner che attraversava un contesto di degrado. E allora? sto forse sostenendo che per essere felici si deve essere zingari?…no…ma forse sto sostenendo che la felicità la si puo’ trovare e donare con piccoli gesti, a volte con un sorriso a volte scrivendo un post come questo…:) Grazie admin per avermi stimolato con questi semplici pensieri..

  • Posted at 8:54 am, Aprile 16, 2020

    In questi giorni è diventato famoso un motto nato proprio a Napoli: chi può metta qualcosa chi ha bisogno prenda. Vorrei che ci fosse un paniere anche per la felicità. Il medico che lo ha lanciato, Giuseppe Moscati, ha secondo me trovato una nuova definizione per la felicità nella condivisione.

  • Posted at 8:56 am, Aprile 16, 2020

    Penso che la felicità sia un qualcosa a cui tutti tendiamo. C’è chi la trova nella realizzazione personale, chi nella famiglia, chi nel donare felicità agli altri. Personalmente mi sento felice quando riesco a donare un sorriso e un po’ di serenità. A volte anche piccoli gesti possono aiutare e far sentire le persone meno sole!!

  • Elena
    Rispondi
    Posted at 10:17 pm, Settembre 12, 2020

    Per me la felicità è riuscire a stare bene con se stessi ed anche con gli altri , non è sempre impresa facile , ma sforzandosi di apprezzare ciò che si ha , si riesce a fare meditazione su se stessi ed a capire che non sempre si può essere felici su questa terra ma che ci sono tante possibilità, bisogna essere capaci di trovare soluzioni ai nostri problemi anche con l’aiuto degli altri .

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